08/10/2010

Il Mondo che ci Circonda nº 929

Nel Mato Grosso do Sul, comunitá Guaraní vive circondata da pistoleiros

 

Indios Guaraní Kaiowá della comunitá Y’poí localizzata nel comune di Paranhos, hanno lanciato SOS alle autoritá del paese. il gruppo é stato circondato da pistoleiros contrattati dai latifondisti della regione. La terra tradizionale di questo popolo é stata rioccupata il 17 di agosto, durante la realizzazione dell’Accampamento Terra Libera 2010 che, quest’anno, é stato realizzato nel Mato Grosso do Sul. 

 

Dal 17 agosto, il gruppo di Guaraní vive in una specie di isola, dovuto ai piccoli gruppi di pistoleiros che si sono accampati, circondandoli. I pistoleiros circolano armati e, frequentemente, minacciano le famiglie della comunitá Guarani. L’entrata e l’uscita delle persone é stata proibita e questo fatto impedisce l’accesso al pesonale paramedico e agli agenti della segreteria dell’educazione che dovrebbero attendere la comunitá indigena.

 

I Guaraní hanno lanciato l’SOS, perché i loro bambini si stanno ammalando e nemmeno l’agenzia Funasa, del Ministero della Sanitá, riesce a raggiungere la comunitá per assistere gli ammalati. I funzionari della Funasa dicono che non é garantita la loro sicurezza. La comunitá Guaraní non ha neppure le condizioni per ottenere l’acqua potabile.

 

Varie denunce sono giá state innoltrate al Pubblico Ministero Federale della cittá di Ponta Porã, alla Funai ed agli organi di sicurezza dello stato. Peró niente é stato ancora fatto per cambiare la situazione disumana nella quale vivono migliaia di índios del Mato Grosso do Sul. Continuano a vivere confinati in piccole fette di terra, abbandonati ai margini delle strade, soggetti ad ogni tipo di discriminazione ed abbandonati a se stessi.

 

É questa la situazione vissuta dalla comunitá Guarani dell’Y’poí ed altri quarantamila Kaiowá Guaraní e venticinquemila Terena che continuano confinati in piccoli spazi di terra.

 

Alla ricerca di Rolindo Vera

 

Il ritorno alla terra tradizionale é avvenuto nel momento nel quale il gruppo, stanco di aspettare una risposta dal governo brasiliano sul riconocimento della loro area – prevista dal TAC firmato dalla FUNAI e dal Púbblico Ministero Federal. Gli indios hanno dimostrato anche una certa insoddisfazione in relazione alle loro richieste sulla scomparsa  del professor Rolindo Vera, sparito da 300 giorni

 

Rolindo é stato sequestrato assieme al cugino Genilvado Vera, nello stesso locale, quando la comunitá era ritornata al’Y’poí. Alcuni giorni dopo, Genivaldo é stato incontrato morto, dentro un ruscello. La famiglia di Rolindo sta aspettando dalle autoritá della sicurezza pubblica che si esprimano circa la fine di Rolindo o, almeno, che incontrino la salma.

 

"É inammissibile che la magistratura non si pronunci difronte ad una cosí grande ingiustizia. Non é possíbile che il governo si ometta difronte a quest’azione genocida contro un’intera comunitá indígena che é alla ricerca del corpo del professor Rolindo. É un’affronto alla Costituzione e alla legislazione internazionale negare la terra tradizionale ad una comunitá indigena e, ancor di piú, impedire l’accesso ai propri organi del governo incaricati della protezione e dell’assistenza sanitária della popolazione indigena", ha affermato Egon Heck, coordinatore del Regionale Mato Grosso do Sul del Consiglio Indigenista Missionario (Cimi).

 

 

1º Accampamento dei Popoli e Comunitá Tradizionali del Paraná

 

L’evento obiettivava dare visibilitá a questo segmento della societá e chiedere la creazione di una legge statale che garantisca i suoi diritti

 

É terminato il 2 settembre il 1º Accampamento dei Popoli e Comunitá Tradizionali del Paraná. L’incontro che aveva come tema "Questa Patria é anche nostra", mirava dare visibiltá ai popoli e comunitá della regione e discutere la creazione di una politica statale  che possa garantire i dirittti di questa parte della societá. L’evento é stato realizzato nella Piazza Nossa Senhora da Sallete, difronte al palazzo delle Araucarie, sede del governo statale, in Curitiba.

 

Il tema del movimento fa allusione all’attuale situazione nei quali vivono questi popoli che sono espulsi dalle loro terre, senza essere garantiti nei loro diritti primordiali e perdendo, poco a poco, le loro identitá culturali. Nel Paraná, come in altre regioni del paese, si assiste ad un processo sempre piú escludente di queste comunitá, al punto che sono a rischio d’estinzione.

 

Per il leader Kretã Kaingang, coordinatore dell’Articolazione dei Popoli Indigeni della Regione Sud (ARPINSUL), l’Accampamento é una forma de rivendicare il riconoscimento dei popoli e delle comunitá tradizionali: "questi popoli sono invisibili agli occhi del governo e, per questo, non godono di una política pubblica specifica che li assista. Il nostro obiettivo, qui, é giustamente mostrare che esistiamo e parlare delle nostre necessitá".

 

"Non possiamo arrivare ad essere la 5ª maggior potenza mondiale, secondo le statistiche del governo, se i diritti di base dei popoli tradizionali nono sono rispettati", ha affermato Kretã Kaingang. Ancora, secondo Kretã, la creazione di una politica statale specifica puó favorire il riconoscimento e la preservazione del modo di vivere di queste comunitá, delle sue culture e conoscienze tradizionali.

 

Nella regione Sud, specialmente nel Paraná ed in Santa Catarina, l’invisibilitá sociale é una delle principali caratteristiche delle comunitá tradizionali. Fino a poco fa, l’inesistenza di statistiche e censimenti ufficiali, ha fatto si che questi stessi gruppi elaborassero censimenti preliminari come forma di affermazione della loro esistenza collettiva, in mezzo a tensioni, dispute, e pressioni che minacciano i loro diritti etnici e collettivi garantiti dalla Costituzione Federale e da altri numerosi dispositivi giuridici.

 

Attivitá

 

Il 1º di agosto, primo giorno dell’Accampamento, é stata realizzata un’assemblea generale tra i partecipanti all’incontro. Hanno presenziato all’incontro rappresentanti della Segreteria dell’Educazione dello Stato del Paraná (Seed). Durante la giornata, i partecipanti dell’Accampamento hanno discusso sulla realtá vissuta da ogni comunitá ed hanno trattato delle rivendicazioni che saranno presentate ai candidati al governo dello stato, tutti invitati a partecipare all’evento.

 

Nel secondo giorno della mobilizzazione, i rappresentanti dei diversi gruppi si sono manifestati ed hanno dato vita ad una grande manifestazione che li ha portati al centro di Curitiba. Nel pomeriggio sono stati ricevuti in udienza dai rappresentanti del governo dello stado. Durante l’udienza, sono state consegnate le proposte che faranno parte delle poliche dello stato, elaborate dalle 11 comunitá tradizionali che hanno partecipato all’evento.

 

Rappresentazione

 

Hanno partecipato all’incontro circa 500 rappresentanti dei popoli indigeni Kaingang, Guarani e Xetá, Quilombolas (discendenti di schiavi), Comunitá del Terreiro (Umbanda e Candomblé, discendenti afro-brasiliani), Faxinalenses (contadini che occupano la terra in modo collettivo ed allevano animali liberi e coimunitariamente), Ilhéus del fiume Paraná (abitanti delle isole del fiume), Pescatori e Pescatrici artigianali delle comunitá dell’oceano, Cipozeiros e Cipozeiras (artigiani che fabbricano artigianato ed utensili con le liane estratte dai boschi) e benzedores e benzedeiras (allevatrici, sciamani e guaritori tradizionali.

 

L’Accampamento é stato realizzato dalla Rede Puxirão dei Popoli e Comunitá Tradizionali, entitá che aggrega circa 200 mila persone che appartengono ai popoli e comunitá tradizionali dello stato del Paraná.

Fonte: Cimi
Share this: