08/10/2010

Il Mondo che ci Circonda nº 933

Monsignor Erwin Kräutler riceve il premio nobel alternativo

 

Mons. Erwin Kräutler é uno dei quattro che ha vinto il Premio Right Livelihood 2010, un premio Nobel Alternativo, che rende onore al potere che hanno le basi per cambiare il mondo. L’entitá ha pubblicato l’informazione della premiazione oggi, giovedí 30. Secondo gli organizzatori, Mons. Erwin ha ricevuto questo premio "per la sua vita dedicata al lavoro a favore dei diritti umani ed ambientali dei popoli indigeni e per il suo instancabile sforzo per salvare l’Amazzonia dalla distruzione", dice l’indicazione al premio.

 

Per Mons. Erwin, l’allegria di ricevere il premio é molto grande. “Non sono felice per me, ma per causa dell’Amazzonia e dei popoli indigeni che meritano questa riconoscienza!”, ha dichiarato.

 

La giuria del premio ha anche consegnato il riconoscimento all’organizzazione israelense "Medici per i Diritti Umani-Israele", che attua nel suo paese e nella Palestina, il nigeriano Nnimmo Bassey, di 52 anni, che " ha rivelato gli orrori ecologici ed umani della produzione del petrolio", ed il nepalese Shrikrishna Upadhyay, di 65 anni, assieme all’organbizzazione Sappros, che "lavorano contro le molteplici cause della povertá".

 

La conferenza stampa con i premiati del 2010 sará realizzata nel Centro Stampa del Ministero degli Esteri della Svezia, a Stoccolma, il 6 dicembre, alle ore 9,30 (orario della capitale). La Cerimonia di Premiazione nel Parlamento svedese sará realizzata nello stesso giorno, alle ore 18.

 

La Presidenza della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) aveva innoltrato una lettera alla fondazione Right Livelihood Award ratificando l’indicazione del nome del vescovo della Prelatura dello Xingu, stato del Pará, Mons. Erwin Kräutler, per il premio Nobel Alternativo dei Diritti Umani, nel febbraio di quest’anno. Secondo la CNBB, l’indicazione é un gesto di riconoscimento dell’attuazione “pastorale e profetica” di Mons. Erwin “assieme ai piú poveri ed ai popoli indigeni”.

 

Secondo il presidente della CNBB, Mons. Geraldo Lyrio Rocha, questo premio é un grande omaggio a Mons. Erwin ed onora anche la stessa CNBB. Per Mons. Geraldo “é un ricoscimento delle istituzioni e della própria societá brasiliana e, per me, assume anche un significato maggiore, appunto per essere un Nobel Alternativo. É il riconoscimento della grande lotta di Mons. Erwin per la difesa della vita dei popoli indigeni e della loro dignitá umana. Anche Mons. Helder Câmara ha ricevuto questo premio nell’epoca che vivevamo sotto il regime militare, qui in Brasile, quando gli é stato negato il Premio Nobel per la Paz. Adesso, Mons. Erwin riceve questo stesso premio! Voglio congratularmi con lui ed anche con la nostra chiesa, per avere in seno un guerriero della giustizia sociale, della natura e della vita dei popoli indigeni!”.

 

Una vita per la vita

 

Mons. Erwin Kräutler é nato in Austria nel 1939. É stato ordinato sacerdote nel 1964 e subito dopo é stato mandato in missione in Brasile. Nel 1978 ha ottenuto la cittadinanza brasiliana, mantenendo anche la nazionalitá austriaca. Ha lavorato tra i popoli dello Xingu dove si trovano anche vari popoli indigeni. Nel 1980, Mons. Erwin é stato ordinato vescovo dello Xingu, la maggior diocesi del Brasile. Tra il 1983-1991, e dal 2006 é il presidente del Consiglio Indigenista Missionario (CIMI), entitá vincolata alla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB).

Il lavoro di Mons. Erwin é guidato dall’insegnamento della teologia della liberazione. Mons. Erwin  insegna che un cristiano deve stare a fianco dei deboli ed opporsi ai loro sfruttatori.

Per i diritti dei popoli indigeni

 

Durante cinque secoli, le popolazioni indigene del Brasile sono fortemente diminuite – e la tendenza é che diminuiscano maggiormente. Oggi, le cause sono conosciute e documentate, annoverando la violenza diretta (ma raramente investigata) relazionata all’appropriazione delle aree indigene, all’occupazione delle terre per produrre energia, minerali, industrie, agrobusiness e progetti militari.

Durante la presidenza di Mons. Erwin Kräutler, il Cimi é diventato uno dei piú importanti difensori dei popoli indigeni, priorizzando la difesa del diritto alla terra, all’auto-organizzazione e attenzione alla sanitá nei territori indigeni. Nel 1988, l’intensa azione di lobby del Cimi ha fatto si che fossero annoverati i diritti dei popoli indigeni nella Costituzione Brasiliana. Il Consiglio ha anche elevato la coscienza sui popoli indigeni ed i loro diritti anche dentro la stessa Cjesa.

Dal 1992, oltre al lavoro nel Cimi, Mons. Erwin Kräutler ha continuato a prodigarsi instancabilmente nella difesa dello Xingu. I progetti da lui iniziati annoverano la costruzione di case per i poveri, di scuole, la construzione di una casa per accogliere donne, mamme incinte e bambini, fondando anche un rifugio per il recupero dopo le cure ospedaliere, appoggio giuridico e lavori sui diritti dei contadini e la demarcazione delle aree indigene.

Contro la costruzione di Belo Monte


Per 30 anni,
Mons. Erwin Kräutler ha attuato intensamente contro i piani di costruzione delll’enorme diga di Belo Monte, nel fiume Xingu, oggi fortemente promossa dal Presidente Lula, che potrá essere la terza maggior diga del mondo.

La diga potrá distruggere 1000 km quadrati di foresta, allagando un terzo della cittá di Altamira e formando un lago di acqua stagnante, infestata da insetti nei 500 km², fatto che renderebbe difficile vivere nel resto della cittá.

 

Minacce


L’impegno e la franchezza di Mons. Erwin hanno fatto si che sia costantemente a rischio di vita. Nell’ottobre del 1987, alcuni mesi prima della decisione di concedere pieni diritti civili ai popoli indigeni nell’Assemblea Costituente, Mons. Erwin é stato gravemente ferito in un incidente d’auto probabilmente programmato. Dal 2006, Mons. Erwin é protetto costantemente dalla polizia federale, anche perché ha insistito nel portare avanti investigazioni sull’assassinio di Suor Doroty Stang, uccisa nel 2005 e che lavorava, dal 1982, assieme a lui. Recentemente, Mons. Erwin ha ricevuto minacce di morte dovuto alla sua posizione contro la costruzione della diga di Belo Monte e perché sta processando un gruppo di criminali coinvolti nello sfruttamento sessuale dei bambini ed adolescenti di Altamira.

 

Premi e libbri


Nel 1989,
Mons. Erwin Kräutler ha ricevuto il Grosser Preis für Binding-Natur und Umweltschutz (Principato del Liechtenstein) e nel 2009 il dottorato honoris causa dall’Universitá di Salisburgo, in Austria. Nella citazione, Mons. Erwin é definito “personificazione dell’indignazione contro le condizioni sociali che violano la dignitá umana e la speranza di un altro mondo certamente possibile”.

 

Mons. Erwin ha scritto vari libbri e, recentemente, ha scritto “Fiori Rossi come il sangue: un vescovo tra la vita e la morte”, pubblicato in língua tedesca nel 2009.

Lettera dell’Assemblea del Cimi Sud ed Incontro Macro-Regionale Sud-MS 

 

Con l’obiettivo di condividere il cammino percorso, verificare e approfondire il processo formativo, tanto dei missionari come delle comunitá indigene e socializzare anche le sfide e le prospettive di lavoro indigenista assieme ai popoli indigeni, i regionali del Consiglio Indigenista Missionario (Cimi), Sud e Mato Grosso del Sud si sono riuniti nei giorni 18 a 30 di settembre, nella cittá di Laranjeiras do Sul, nello stato del Paraná.

 

Il Sud e Centro-Est sono protagonisti di una traiettoria di lotta dei popoli indigeni del Brasile.

Nel 1977, quando era in atto una intensa depredazione delle foreste con il relativo confinamento di intere comunitá indigene, questi popoli hanno promosso azioni che sono risultate nella ritirata di centinaia di famiglie non indigene, invasore delle aree indigene della regione.

 

Durante i tre giorni dell’assemblea, é stata specialmente ricordata la situazione vissuta da decine di accampamenti Guarani situati ai margini delle strade statali ed anche la violenza sofferta dalle comunitá che ritornano alle loro aree tradizionali, come i recenti casi di Ypo’y (comune di Paranhos) e Ita’y, (comune di Douradina) nel Mato Grosso do Sul. La grave situazione di violenza che che hanno sofferto e la tensione alla quale continuano sottomessi, esigono azioni urgenti e coerenti dal governo federale ed ampia solidarietá nazionale ed internazionale

 

Mantenendo presente questa memoria di lotta come mistica che dá animo, i regionali Sud e MS hanno condiviso la congiuntura che affrontano attualmente e hanno riaffermato il loro impegno solidale e profetico assieme ai popoli indigeni di questa regione.

 

Nell’incontro si é riflettuto profondamente sui progetti ed imprendimenti che stanno influenzando negativamente le aree indigene del Brasile. I regionali hanno riflettuto sulla preoccupazione che rappresenta l’avanzata dei grandi progetti collegati al Programma di Accelerazione della Crescita e le sfide che appariranno dopo le elezioni presidenziali e parlamentari.

 

“Ma, nonostante le sfide e i confronti, i popoli indigeni resistono con saggezza, cultura ed organizzazione sociale. In questo senso, il Tribunale Federale Regionale della 4ª Regione, attraverso il giudice Fernando Quadros, ha sospeso la decisione giudiziale concessa dal giudice Cláudio Marcelo Schiessl, della 1ª instanza della giustizia federale di Joinville, in Santa Catarina, che sospendeva gli effetti della Dichiarazione del Ministro della Giustizia che definiva le aree indigene Pindoty, Morro Alto, Piraí e Tarumã, del popolo indigeno Guarani Mbyá.

 

Difronte a questa buona notizia, il Cimi Sud spera che il ministro della Giustizia Luis Paulo Barreto, che ha sospeso gli effetti delle Dichiarazioni del suo predecessore, revochi la sua precedente determinazione e ristabilisca gli effetti delle stesse assicurando la normalitá ai procedimenti di demarcazione delle aree Guarani lungo il litorale nord dello Stado di Santa Catarina.  

 

Anche la notizia della pubblicazione dei documenti ministeriali di demarcazione dell’Area indigena Burití, del popolo Terena, nei comuni di Dois Irmãos do Buriti e Sidrolância, ed anche il documento che stabilisce la demarcazione dell’Area indigena Sombrerito, del popolo Guaraní Kaiowá, nel comune di Sete Quedas, nel Mato Grosso do Sul, ha riportato speranza alle comunitá indigene con le quali ci rallegriamo per questa conquista.

 

Non possiamo dimenticare, peró, che esistono ancora piú di cento aree indigene che devono essere identificate e demarcate, specialmente del popolo Guaraní. Che l’attuale goveno compia la sua promessa e che la Funai viabilizzi la conclusione degli studi e la pubblicazione delle relazioni di identificazione e delimitazione delle aree indigene prima della fine dell’anno.

 

Durante l’incontro, é stata ricevuta con grande allegria e commemorazione la bella notizia del conferimento del Premio Alternativo del Nobel della Pace al  presidente del Cimi e vescovo dello Xingu, Mons. Erwin Kräutler. Il premio rappresenta anche un riconoscimento delle lotte ferme e coerenti di Mons. Erwin nella difesa della vita dei popoli indigeni, dell’Amazzonia, della dignitá e della pace.

Fonte: Cimi
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